Lo scorso mese di aprile, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19. Fra le novità, da pochi giorni sono riaperte le palestre, i centri benessere e le piscine al chiuso: strutture sportive dove è quasi sempre presente un impianto audio PA per la diffusione della musica, non solo di sottofondo, ma finalizzata a migliorare la qualità degli allenamenti e delle performance degli atleti. Molto spesso considerata un elemento marginale nella progettazione e realizzazione di spazi per l’attività sportiva, l’acustica in primis e la qualità dell’impianto audio sono invece elementi fondamentali per garantire il benessere di chi condivide questi spazi, sempre nel rispetto delle direttive del gestore.

Il problema del riverbero

Locali ampi come quelli di cui ci stiamo occupando, non trattati acusticamente, presentano il noto problema del riverbero. Il riverbero è il risultato naturale delle riflessioni delle onde sonore emesse dagli impianti audio, o dal vociare delle persone, che interagiscono con qualsiasi superficie presente nel locale stesso, generando un suono confuso, intubato, che rischia di rendere il parlato non intelligibile e la musica spesso inascoltabile. Oltre ad un senso diffuso di fastidio… Tutti ne abbiamo esperienza, purtroppo si tratta di un problema legato alla fisica di propagazione delle onde sonore in ambienti chiusi. 

Per ovviare a questo problema, il primo aspetto da considerare sarebbe il trattamento acustico del locale per quegli esercizi i cui soci hanno la possibilità di sostenerne i costi.
In questo momento di riapertura dei centri sportivi, in cui gli spazi devono essere ripensati e adattatati per garantire la ripresa delle attività all’insegna della sicurezza evitando rischi per la salute delle persone, è importante non trascurare l’acustica e intervenire su questo fronte per assicurare agli atleti un allenamento performante nelle migliori condizioni possibili, anche in termini di comfort. A prescindere da questo aspetto, analizziamo di seguito le soluzioni audio più indicate per sonorizzare nel migliore dei modi questi ambienti.

Impianti audio per palestre

Le palestre dispongono di svariati ambienti, ciascuno con requisiti di sonorizzazione differenti. Ad esempio, quelli per l’indoor cycling, runnering, cross fit, yoga e le discipline olistiche, relax ecc. 

In una sala per il cycling, dove si utilizzano molte bike, la musica aiuta nello sforzo, mantiene il ritmo della pedalata, allevia la fatica e la noia nel ripetere sempre gli stessi movimenti. Per poter soddisfare queste esigenze, è ovvio dovrà essere riprodotta ad elevati volumi, non distorta e con notevole impatto. Non solo il volume sarà alto, ma anche la qualità non dovrà essere da meno.

Per questo genere d’utilizzo, i diffusori più indicati sono quelli per PA, tipo il KGEAR GP1812A, magari una coppia stereo disposta di fronte agli spinner nell’area del DJ. Questo tipo di diffusori, costituiti da un altoparlante coassiale ad alta efficienza da 12” + subwoofer da 18” e amplificate da un finale Powersoft con DSP, sono in grado di generare una pressione sonora prossima ai 130 dB ad un metro di distanza, un valore che stimola la prestazione fisica e contribuisce ad un’iniezione di energia. Le sale runnering, destinate all’allenamento con tapis roulant o quelle per il potenziamento muscolare con attrezzi tipo panche multifunzione, spalliera svedese, bilanciere, pesi, ecc. hanno invece esigenze diverse. Musica sempre in primo piano, ovviamente, con sistemi di diffusione pensati per offrire la miglior copertura della zona.

In questo caso, la soluzione più adatta è rappresentata da diffusori acustici da installare magari a soffitto per non occupare spazio a terra, ma sempre caratterizzati da un elevato SPL in quanto sono ambienti in cui la musica non è di sottofondo, ma fa parte essa stessa del percorso di allenamento. Il numero di diffusori dipende dall’area che si vuole coprire. Alla base di tutto ci sono le misurazioni (il tempo di riverbero, detto anche T60 o semplicemente RT) e la stima dei diversi componenti acustici necessari. Partendo da questi dati si eseguono i piani di cablaggio, si determina la posizione e soprattutto la tipologia di diffusori da utilizzare, nonché la sistemazione completa dell’impianto, cioè di tutto quanto sta a monte (sorgenti, sistema di amplificazione, mixer ecc.). La GS6 di KGEAR si prestano allo scopo, grazie anche alla pratica staffa che consente d’installarle a soffitto e di orientarle secondo le esigenze.

Per lo yoga e le discipline olistiche, che in genere si svolgono in ampie stanze, la riproduzione può essere più critica per problemi di riflessioni dovute alle pareti, al soffitto (soprattutto se basso) e al pavimento. In tal caso risultano ideali i diffusori line source (a colonna), che sfruttando il principio del line array presentano un’elevata direttività sul piano verticale generando un’emissione che non disperde energia sul pavimento o sul soffitto e quindi, di fatto, limitando le problematiche dovute alle riflessioni. Possono essere sufficienti due sistemi con relativo subwoofer, di fatto un impianto stereo a 2 canali. Nelle aree relax e negli spogliatoi delle palestre, la musica è normalmente di sottofondo. In questi casi, si prediligono altoparlanti da incasso nei soffitti o piccoli diffusori che conciliano design e qualità della riproduzione audio. Si può spaziare da modelli come le KGEAR GF4 a due vie, disponibili anche in versione bianca per meglio adattarsi agli ambienti del medesimo colore, a soluzioni ancora più raffinate nel design come le Gallo A’Diva che rispetto al modello Micro offrono una gamma bassa più estesa e quindi non richiedono l’utilizzo del subwoofer. 

Con il plus di una scelta di colori e finiture ancora più ampia… Anche in questo caso le staffe a parete o le versioni a sospensione (come le Droplet  della stessa marca) facilitano l’installazione.

I centri benessere e le SPA

La sonorizzazione di un centro benessere si basa sostanzialmente sugli stessi concetti che abbiamo visto per le aree relax dei centri fitness, quindi la possibilità di riprodurre musica di sottofondo da una serie di diffusori da disporre opportunamente nel locale in modo tale da essere il meno invasivi possibile dal punto di vista estetico, garantire una buona area di copertura e una qualità audio dignitosa.  Per i due modelli di KGEAR e Gallo Acoustics che abbiamo citato poco sopra, è importante precisare che si tratta di diffusori passivi e quindi richiedono un amplificatore esterno per essere pilotati, e qui entra in gioco tutto il discorso delle impedenze di carico in quanto non si possono mettere in parallelo un qualsivoglia numero di diffusori senza tener conto del fatto che ad ogni raddoppio del numero si dimezza l’impedenza.  

Gli amplificatori finali, inoltre, possono essere dotati o meno di DSP, cioè di processore digitale del segnale. Il DSP presente nei modelli KGEAR GA43 e GA46 permette di utilizzare preset con curve di equalizzazione espressamente realizzate per ottimizzarne l’accoppiamento con i diffusori, facilitando la vita all’installatore che potrà inoltre contare sulla possibilità di utilizzare l’interfaccia di controllo per operare tramite software e gestire così le impostazioni di ogni parametro: generale, ingressi/uscite, preselezioni ed equalizzazione. Il modello KGEAR GA201, viceversa, ne è sprovvisto e può funzionare in modo stereo o mono a ponte raddoppiando la potenza.  

Nelle SPA, che si differenziano dai centri benessere per il fatto che vengono eseguiti solamente trattamenti a base d’acqua, termale o marina (da qui il nome SPA, salus per aquam) è opportuno adottare diffusori conformi ad uno standard d’impermeabilità (ad esempio, IP66), che permetta di usarli in questi ambienti o comunque dove è presente un alto tasso d’umidità. Gallo Acoustics ha realizzato allo scopo una linea di prodotti specifica chiamata Habitat , interamente in acciaio inossidabile, con classificazione IP66, che deriva dalle forme sferiche da 4″ e 5″ dei classici diffusori Micro e A’Diva.

Piscine e centri sportivi

Abbiamo visto che la musica è parte integrante nella realizzazione di strutture dedicate allo sport, fra le quali rientrano le piscine e i centri sportivi. Il primo aspetto da considerare è legato all’ambiente (chiuso/aperto) e il secondo al tipo di audio che si vuole diffondere (musica, parlato o entrambi). Ambienti chiusi e ampi sono molto riverberanti, tutti ne abbiamo esperienza e sappiamo che l’intelligibilità del parlato durante una gara di nuoto, ad esempio, è sovente molto bassa. E la musica, purtroppo, spesso inascoltabile. In una struttura all’aperto questo problema non sussiste, in quanto non si generano riflessioni, ma per contro si ha una dispersione del suono che può richiedere volumi d’ascolto molto elevati. In ambienti chiusi e per musica di sottofondo si può far ricorso a diffusori da incasso appositamente progettati per l’utilizzo in ambienti con temperature e livelli d’umidità molto elevati. 

Quando i requisiti sono diversi, per esempio nel caso dell’acquagym e aerobica, dove la musica è un elemento fondamentale in quanto rende le lezioni più divertenti e detta il ritmo dei movimenti trasformando le stesse in vere e proprie coreografie (tipico esempio il nuoto sincronizzato), occorre un impianto audio più sofisticato. In genere non si usano quelli per installazioni fisse, ma per il rental, in quanto devono essere facilmente spostati a lezione avvenuta, ripristinando l’ambiente preesistente in modo che i corsi possano proseguire nella loro normalità. Un sistema tipo il KGEAR GP8A, meno costoso, potente e impegnativo dei GP18 ma altrettanto performante in ambienti dall’acustica critica, ben si presta a risolvere il problema. Oltretutto, la certificazione IP54 ne permette l’uso anche in presenza di schizzi che si possono verificare a bordo vasca.

Quando la diffusione della musica non ha funzione di mera sonorizzazione degli spazi ma costituisce attrattiva o richiamo per la clientela, in ambienti outdoor si può pensare all’utilizzo di line array ad alta efficienza: caso tipico è quello dei concerti nelle piscine durante le sere d’estate. KGEAR produce dei sistemi basati su subwoofer con due altoparlanti da 18” e sezione medio-alti passiva con 4 o 2 driver coassiali da 12” in configurazione array. Grazie ad un modulo di amplificazione Powersoft™ DSP in classe D integrato nel subwoofer e il software di controllo Armonia™, si può pilotare un sistema GPX o GPZ passivo in stereo/dual mono, con il risultato finale di quattro diffusori acustici agli angoli della piscina per un impatto viscerale da discoteca.

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